Molte le feste religiose con tradizione secolare: oltre quella di S. Giuseppe, ricorrenza particolarmente sentita è quella del Venerdì Santo, con la processione del Cristo morto, dietro la cui urna un gruppo di popolani intona il popolo meo, cantata volgare derivata da una forma musicale sacra del '500, tramandata oralmente: gli improperi o lamentazioni di Cristo.
Di un folklore unico, stupendo, è la festa del Corpus Domini che si svolge in giugno per 10 sere, con il passaggio dell'Eucaristia nei più reconditi angoli del paese addobbati a festa con altari bianchi.
Vi è poi la festa del Patrono San Cristofero, che si celebra dopo la mietitura, il 25 agosto, e richiama a Valguarnera migliaia di emigrati.
La cultura e le tradizioni di Valguarnera sono intrise di quella lontana civiltà che ci ha tramandato grandi valori, che al presente sembrano smarriti, travolti da un mondo convulso che sembra dissacrare tutto. Si tratta di valori spirituali e culturali che vanno recuperati e la cui validità va’ riscoperta specialmente nelle nuove generazioni, nelle quali non sono mai spenti gli ideali e la speranza di un mondo migliore.
Un anelito che ispirò il messaggio spirituale e artistico dei due Figli più illustri di Valguarnera: Mons. Giacomo Magno, il pio Sacerdote autore delle Memorie Storiche di Valguarnera Caropepe e Francesco Lanza, il grande Scrittore autore de' I Mimi Siciliani, opera tra le più originali e apprezzate del '900 letterario italiano.